Negli anni dello scoppio della bolla dot.com, Cisco era l’azienda con la maggiore capitalizzazione in borsa. Successivamente, il titolo crollò dell’80% dopo lo scoppio della bolla.
E qualcuno ha pensato bene di trovare delle analogie a ciò che sta succedendo su Nvidia.
In questo grafico ho traslato indietro nel tempo il grafico di Nvidia, per sovrapporre il recente massimo con il massimo registrato da Cisco nei primi anni 2000.

Sebbene il paragone sia suggestivo, la situazione attuale di Nvidia presenta differenze sostanziali rispetto a quella di Cisco durante il crollo della dot.com, sotto diversi aspetti:
1) Un diverso modello di business
Cisco vendeva principalmente infrastrutture hardware di rete progettate per durare anni con aggiornamenti minimi, portando a un crollo della domanda una volta completate le installazioni. Il modello di business era più statico e dipendente dai cicli di spesa delle telecomunicazioni.
Nvidia, invece, fornisce potenza di calcolo e GPU essenziali per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, un settore caratterizzato da rapida evoluzione tecnologica e domanda continua di aggiornamenti e innovazioni. Questo genera una crescita della domanda più costante e strutturale.
2) Base clienti differente
I clienti di Cisco erano spesso startup con risorse finanziarie limitate o aziende di telecomunicazioni, un settore allora più piccolo e meno competitivo, rendendo la domanda più volatile e speculativa.
Nvidia serve grandi società tecnologiche solidamente capitalizzate, fortemente impegnate nello sviluppo dell’AI, assicurando una domanda più stabile e in crescita. Inoltre, la pressione competitiva a innovare nel campo dell’AI alimenta una spesa continua sui prodotti Nvidia.
3) Innovazione e vantaggio competitivo
Cisco affrontò una forte concorrenza e sfide da parte di nuove aziende emergenti, compresi problemi di proprietà intellettuale, che ne minarono la posizione di mercato.
Nvidia detiene un vantaggio competitivo significativo grazie alla piattaforma CUDA, sviluppata ben prima dell’ingresso dei concorrenti nel mercato dell’hardware AI. Questo crea una barriera importante al cambio di fornitore e limita la concorrenza, supportando la leadership di mercato dell’azienda.
4) Valutazioni di mercato e contesto
Durante la bolla dot.com, Cisco era fortemente sopravvalutata, con un rapporto prezzo/utili (P/E) intorno a 200, che portò a un grave crollo e a un lungo periodo di recupero.
Nvidia, invece, presenta oggi un P/E molto più contenuto (circa 36 volte) e la crescita degli utili e dei ricavi ha seguito il ritmo dell’apprezzamento del titolo.
5) Dimensioni finanziarie e redditività
Al suo apice, Cisco presentava margini netti inferiori al 15%, mentre Nvidia registra margini netti superiori al 50%, oltre a ricavi molto più consistenti.
I dati finanziari di Nvidia riflettono un modello di business molto più robusto e redditizio.

Pur avendo entrambe sperimentato rapidi aumenti dei prezzi delle azioni, la crescita di Cisco fu in gran alimentata dalla speculazione e legata a un business incentrato su un hardware con un ciclo di aggiornamento limitato, causando un tracollo al termine della fase espansiva.
La crescita di Nvidia è invece trainata dall’innovazione continua nel settore AI, da una domanda stabile proveniente da clienti finanziariamente solidi e da un solido vantaggio competitivo, rendendo la sua situazione profondamente diversa da quella di Cisco durante il crollo della dot.com.
Non sappiamo cosa potrà succedere nei prossimi mesi con le politiche protezionistiche della nuova amministrazione USA, tra dazi e divieti all’esportazione di chip verso la Cina, ma Nvidia è una società con fondamentali solidi, e una correzione dei prezzi rappresenta un’opportunità di investimento nel medio periodo (questo non è un consiglio di investimento, ma soltanto l’opinione dell’autore).
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