Le obbligazioni convertibili sono titoli obbligazionari che danno al possessore la possibilità di trasformarli in azioni della società emittente o di una società terza, in determinati momenti e secondo un rapporto di cambio prestabilito. Si tratta quindi di strumenti finanziari ibridi, che combinano le caratteristiche di un’obbligazione con quelle di un’opzione di acquisto di azioni.
Caratteristiche delle obbligazioni convertibili
Le obbligazioni convertibili sono emesse da società che vogliono raccogliere capitale senza diluire eccessivamente il controllo azionario, offrendo agli investitori un rendimento fisso e la possibilità di partecipare alla crescita futura dell’impresa.
Le obbligazioni convertibili rappresentano uno strumento finanziario ibrido che unisce caratteristiche di obbligazioni e azioni. Gli investitori spesso considerano queste obbligazioni come una scelta intrigante all’interno del panorama finanziario, poiché offrono un mix unico di reddito fisso e la possibilità di partecipare al potenziale apprezzamento del prezzo delle azioni.
Le obbligazioni convertibili hanno generalmente una durata di medio-lungo termine e una cedola inferiore rispetto alle obbligazioni tradizionali, in quanto il possessore beneficia della facoltà di conversione, che rappresenta un valore aggiunto.
Gli elementi principali che definiscono le obbligazioni convertibili sono:
✅ Tasso di Interesse Fisso: le obbligazioni convertibili offrono un tasso di interesse fisso che viene pagato periodicamente. Questo fornisce agli investitori un flusso di reddito regolare, simile alle obbligazioni tradizionali.
✅ Scadenza: come le obbligazioni standard, le obbligazioni convertibili hanno una data di maturità alla quale il capitale investito deve essere restituito al detentore dell’obbligazione, a meno che non sia stata convertita in azioni.
✅ La natura del titolo ottenibile dalla conversione (detto titolo di compendio), che può essere un’azione ordinaria o di risparmio della stessa società emittente (conversione diretta) o di una società diversa (conversione indiretta).
✅ Il rapporto di conversione, che indica il numero di azioni che si ottengono per ogni obbligazione convertita. Il rapporto di conversione è fisso e non dipende dal valore di mercato dei titoli al momento della conversione.
✅ Il periodo di conversione, che stabilisce gli intervalli temporali in cui è possibile esercitare la facoltà di conversione. Nel mercato italiano, la conversione è solitamente possibile per alcuni mesi ogni anno, per tutta la durata del titolo obbligazionario.
Vantaggi e rischi delle obbligazioni convertibili
Le obbligazioni convertibili offrono agli investitori una serie di vantaggi, tra cui:
- La possibilità di beneficiare dell’aumento del prezzo delle azioni di compendio, convertendo le obbligazioni in azioni e realizzando una plusvalenza.
- La protezione dal calo del prezzo delle azioni di compendio, mantenendo le obbligazioni e ricevendo il rimborso del capitale e le cedole.
- La diversificazione del portafoglio, grazie alla combinazione di rendimento fisso e potenziale di crescita.
Tuttavia, le obbligazioni convertibili presentano anche alcuni rischi, tra cui:
- Il rischio di insolvenza della società emittente, che potrebbe non essere in grado di pagare le cedole o il rimborso del capitale.
- Il rischio di diluizione del capitale, che si verifica quando la società emittente emette nuove azioni a un prezzo inferiore al prezzo di conversione, riducendo il valore delle azioni di compendio.
- Il rischio di richiamo anticipato, che si verifica quando la società emittente decide di rimborsare le obbligazioni prima della scadenza, privando il possessore della possibilità di conversione.
Un esempio di obbligazione convertibile
Per illustrare il funzionamento di un’obbligazione convertibile, si consideri il seguente esempio:
- Una società emette un’obbligazione convertibile con valore nominale di 100 euro, durata di 5 anni, cedola annua del 3% e rapporto di conversione pari a 1/5 (ossia una azione per ogni cinque obbligazioni possedute).
- Il prezzo di conversione, che rappresenta il prezzo effettivo che si paga per ottenere un’azione, è dato dal valore nominale dell’obbligazione diviso per il rapporto di conversione, ossia 100/0,2 = 500 euro.
- Il periodo di conversione è stabilito tra il terzo e il quinto anno dall’emissione.
Un investitore che acquista un’obbligazione convertibile ha due opzioni:
- Mantenere l’obbligazione fino alla scadenza e ricevere il rimborso del capitale (100 euro) e le cedole annuali (3 euro).
- Convertire l’obbligazione in un’azione durante il periodo di conversione, se il prezzo di mercato dell’azione è superiore al prezzo di conversione (500 euro).
Se, ad esempio, al quarto anno dall’emissione il prezzo di mercato dell’azione è pari a 600 euro, l’investitore avrà convenienza a convertire l’obbligazione in un’azione, poiché il valore di mercato dell’obbligazione convertibile sarà pari a 600/0,2 = 120 euro, superiore al valore nominale dell’obbligazione (100 euro). In questo modo, l’investitore potrà realizzare una plusvalenza di 20 euro, oltre alle cedole percepite fino al momento della conversione (9 euro).
Se, invece, al quarto anno dall’emissione il prezzo di mercato dell’azione è pari a 400 euro, l’investitore avrà convenienza a mantenere l’obbligazione fino alla scadenza, poiché il valore di mercato dell’obbligazione convertibile sarà pari a 400/0,2 = 80 euro, inferiore al valore nominale dell’obbligazione (100 euro). In questo modo, l’investitore potrà ricevere il rimborso del capitale (100 euro) e le cedole annuali (15 euro).
Le obbligazioni AT1
Le obbligazioni AT1, o anche note come obbligazioni Additional Tier 1, non sono obbligazioni convertibili nel senso tradizionale. Le obbligazioni AT1 sono uno specifico tipo di strumento di debito emesso dalle banche, particolarmente rilevante nell’ambito della regolamentazione bancaria basata sugli Accordi di Basilea III.
Caratteristiche Principali delle Obbligazioni AT1:
✅ Strumento di Capitale Ibrido: Le obbligazioni AT1 sono considerate uno strumento di capitale ibrido perché contengono caratteristiche sia di debito che di patrimonio. Questo le differenzia dalle obbligazioni tradizionali e le rende più vicine al capitale azionario.
✅ Perpetuità o Lunga Maturità: Molte obbligazioni AT1 hanno una struttura di perpetuità, il che significa che non hanno una data di maturità fissata. Tuttavia, possono includere clausole che consentono all’emittente di rimborsare o estinguere l’obbligazione in determinate circostanze.
✅ Caratteristiche di Contingenza: Le obbligazioni AT1 spesso includono clausole di contingent conversion o writedown. Ciò significa che, in situazioni di stress finanziario o se il patrimonio netto della banca scende al di sotto di un certo livello, le obbligazioni potrebbero essere convertite in azioni della banca o subire una riduzione del valore nominale.
✅ Rendimento Variabile: Il tasso di interesse sulle obbligazioni AT1 può essere fisso o variabile. Il rendimento variabile può essere collegato a un tasso di riferimento di mercato, come ad esempio il tasso interbancario offerto di Londra (LIBOR).
Funzionamento delle Obbligazioni AT1:
Le obbligazioni convertibili, come abbiamo visto poco fa, danno al possessore la possibilità di trasformarle in azioni secondo un rapporto di cambio prestabilito, se il prezzo delle azioni è superiore al prezzo di conversione. In questo modo, il possessore può beneficiare dell’aumento del valore delle azioni e limitare il rischio di perdita del capitale investito.
Le obbligazioni AT1, invece, non prevedono la conversione in azioni, ma la riduzione o l’azzeramento del valore nominale dell’obbligazione, se il coefficiente patrimoniale CET1 dell’emittente scende al di sotto di un certo livello (o trigger). Il CET1 ratio è un indicatore che misura la solidità finanziaria di una banca, in rapporto alle attività ponderate per il rischio. Se il CET1 ratio scende sotto il trigger, le obbligazioni AT1 vengono svalutate o cancellate, per rafforzare il patrimonio della banca e assicurare la sua solvibilità. Inoltre, le obbligazioni AT1 sono perpetue, ossia non hanno una scadenza prefissata, e le cedole possono essere sospese in qualsiasi momento
Quindi, le obbligazioni AT1 sono più rischiose delle obbligazioni convertibili, perché il possessore non ha la possibilità di diventare azionista della società emittente, ma solo di subire una perdita del capitale investito, senza alcuna contropartita. Per questo motivo, le obbligazioni AT1 offrono una cedola più elevata delle obbligazioni convertibili, per compensare il maggior rischio.
Questo che vedi qui sotto è l’andamento dei prezzi di un ETF obbligazionario che traccia questo genere di obbligazioni (AT1): non vederlo come uno strumento per fare buy & hold, ma come uno strumento da impiegare all’interno di un Modello Dinamico di Selezione di un Portafoglio Rotazionale.
Conclusioni
Le obbligazioni convertibili sono strumenti finanziari che offrono agli investitori la possibilità di scegliere tra il rendimento fisso di un’obbligazione e il potenziale di crescita di un’azione, in base alle condizioni di mercato e alle aspettative future. Le obbligazioni convertibili sono adatte a investitori che cercano una fonte di reddito stabile e una certa esposizione al rischio azionario, senza rinunciare alla protezione del capitale. Tuttavia, le obbligazioni convertibili richiedono una valutazione attenta delle caratteristiche dell’emittente, del titolo di compendio, del rapporto e del periodo di conversione, nonché dei rischi connessi.
Nell’ultimo anno registriamo un ritrovato interesse sulle obbligazioni, con nuovi prodotti che cercano di soddisfare (anche in Europa) delle specifiche esigenze del risparmiatore, a soprattutto nuovi strumenti di supporto alle decisioni di Investimento Obbligazionario che si basano sull’Intelligenza Artificiale.
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Se hai qualche domanda, puoi scrivere a [email protected]
Luca Giusti
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